I microcopy sono piccoli frammenti di testo che ci guidano attraverso l’esperienza che ogni giorno decidiamo di compiere per ricevere maggiori informazioni, chiedere un preventivo, scegliere un servizio, acquistare un prodotto. Sono piccole parole che, da sole, hanno il potere di farci dire: SÌ, LO VOGLIO!
Il matrimonio tra te e il consumatore finale non è scontato, dunque armarsi di buone parole è essenziale. Questo è evidente non solo per il microcopy ma in generale per tutta l’attività di Content marketing di cui il tuo sito web ha bisogno. La cura per le pagine del sito, per i contenuti che trasmetti in dem e newsletter e sui social racconta come sei, cosa fai e soprattutto come lo fai.
Kinneret Yifrah, UX writer e autrice di “Microcopy: The Complete Guide”, sostiene che il primo test per capire dove manca il giusto microcopy è “ascoltare” il sito web con uno screen reader.
La navigazione delle persone ipovedenti avviene con uno strumento che legge le parti della pagina che si illuminano ad ogni movimento che la persona compie sulla tastiera. Ad ogni pressione (avanti, indietro, destra e sinistra), lo screen reader fa avanzare ulteriormente un elemento in base ad una gerarchia impostata durante la fase di sviluppo. Lo screen reader riproduce in modo udibile ogni elemento messo a fuoco e lo identifica, se necessario, come collegamento, pulsante o immagine.
È chiaro che in una condizione del genere, avere le parole giuste aiuta a far compiere l’azione, a dare indicazioni più precise su cosa e su come farlo.
Prova a pensare una pagina in 404, il messaggio che indica un form compilato male oppure la frase che annuncia che lo user che hai scelto è già di qualcun altro: ogni microcopy ha il potere di ridurre l’impegno cognitivo e migliorare l’esperienza che in quel momento l’utente ha deciso di vivere. Questo è ciò che accade se ti iscrivi a MailChimp e il tuo user è già di qualcun altro!
Leggiamo microcopy ogni giorno in lungo e in largo. Li leggiamo mentre compiliamo un form, clicchiamo su un banner pubblicitario, navighiamo sulla home di un sito oppure, semplicemente non troviamo la pagina che cerchiamo.
Il microcopy è ovunque e corrisponde a tutti quei messaggi che guidano l’utente attraverso la navigazione su un sito web, l’acquisto su ecommerce, la lettura di una newsletter e simili.
Qualche esempio:
Ti avevo detto che erano ovunque!
La scelta di queste parole parte da una conoscenza profonda dell’utente in target, segue uno speciale tone of voice, interpreta e traduce la mission e vision del brand con la scelta di piccole parole che hanno il compito di ridurre l’attrito tra marca e utente soprattutto in casi tanto semplici quanto complessi come ad esempio, un acquisto il cui esito positivo e/o negativo, è determinato da un passaggio (il clic) non sempre scontato. Il microcopy aiuta, quindi, a concludere, porta a compimento il motivo per cui il tuo target ti ha scelto:
Ma perché il microcopy è così importante? Cosa lo rende uno strumento indispensabile per fare la differenza? La sinergia tra UX Writer, UX designer, sviluppatori, esperti marketing e copywriter assicura la scelta di parole che rispondono a criteri ben determinati. Ma come deve essere un microcopy per arrivare dritto al punto? Kinneret Yifrah da qualche indicazione ed indica nell’esperienza e nello studio di chi fa questo per mestiere la prima traccia per inserire nella tua strategia Digital la scelta delle parole giuste.
La funzione principale del microcopy è rendere semplice l’operazione dell’utente, ridurre la tensione tra l’azione e il suo compimento, evitare difficoltà e risultare trasparente. Prova a pensare alle pagine del tuo sito e chiediti: le azioni che mi aspetto che un utente compia, sono davvero facili da eseguire? Le parole scelta dal chiarimento del servizio alla CTA sono coerenti con il tono di voce che del brand? “Facile” deve essere il mantra e se non lo è ci devi lavorare.
Prova ad accedere a basecamp.com. Mentre scrivo questo post è martedì e il footer del sito mi dice “Enjoy the rest of your Tuesday!”. Prova a farlo di martedì, mercoledì… Banale? Forse, ma questo piccolo microcopy mi ha strappato un sorriso anche di lunedì mattina. Personalizzare le pagine, consegna un prodotto fatto apposta per l’utente, pensato per farlo stare bene, per non essere un peso e per alleggerire tutte quelle azioni per le quali si ha poco tempo a disposizione.
Qualche mese fa, ti ho parlato della necessità di non pensare più al tuo target come una macchina che ti permettesse di fare soldi. Spazio a H2H (link articolo) piuttosto che ai tradizionali B2B e B2C. Una comunicazione rivolta alle persone piuttosto che al business oppure al consumer, aiuta a migliorare la tua relazione con i clienti. La personalizzazione aiuta a percepire il prodotto e il servizio vicino a chi cerca e a dare importanza alla ricerca. Un semplice, “Ciao Francesca, torna presto”, umanizza l’azione del tuo cliente che probabilmente in quel momento sta per lasciare il tuo sito.
Se Vimeo mi da il benvenuto a casa appena accedo alla mia area utente,
se mi perdo su una pagina in 404, Medium mi propone storie a tema, come a dire: non sei la sola!
Il microcopy aiuta a creare quell’effetto wow che dice chi sei, che parla il linguaggio del tuo brand e che è in linea con ciò che pensi e ciò che dici sugli altri canali. Queste parole magiche supportano le immagini come nel caso di Mailchimp che ha impostato microcopy ovunque: dalla scelta del modello da utilizzare all’invio della newsletter.
E se le immagini fossero il testo? Guarda il messaggio di 404 di Google Fonts.
Semplice, diretto, efficace!
Il microcopy sussurra “tranquilla, è tutto apposto!”.
Di solito le paroline magiche sono fondamentali quando si sta facendo un acquisito, quando ci si perde in una pagina che non esiste più: immedesimarsi nelle necessità del target è il primo elemento in grado di fartelo conquistare. Qui gioca un ruolo importantissimo l’empatia: l’impresa titanica di uscire dalla nostra dimensione egocentrica e calarci nei panni degli altri per sentirne i bisogni. È così che si comprende cosa può preoccupare il tuo target, quali sono i punti in cui è bene rassicurarlo e quali in cui è bene farlo sorridere. Chiaro?
Microcopy: non ti ho detto che sarebbe stato semplice!
I testi sul tuo sito, i copy sui tuoi canali social, le tua parole online, parlano davvero del tuo band?
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