La comunicazione di Maccabees è stata data il 20 dicembre 2017 con un Tweet di Danny Sullivan, il referente pubblico di Google per la ricerca. La conferma non era scontata perché spesso alcuni piccoli cambiamenti non vengono neppure resi noti!
Maccabees introduce alcune modifiche all’algoritmo principale rilevanti per chi fa SEO su Google. I cambiamenti colpiscono i siti che per quasi tutta la loro interezza sono formati da permutazioni di parole chiave.
Il termine, nel gergo tecnico, indica l'ordinamento in successione di oggetti distinti. Tradotto in linguaggio SEO indica l'elenco di Keyword su cui sono posizionati i siti, composte da luogo, servizio e derivate.
Ti faccio un esempio: un sito che deve essere ottimizzato per “Hotel Abano Terme” utilizza, accanto alla parola chiave principale (“Hotel Abano Terme”), una serie di combinazioni come:
In questo sito sono presenti delle costruzioni forzate per formare frasi contenenti determinate parole chiave ma che, all’interno del testo, non hanno alcun significato.
Maccabees colpisce anche i siti strutturati come Landing page iperottimizzate, create esclusivamente per il motore di ricerca. Da qui, gli utenti vengono poi reindirizzati verso un’altra pagina costruita apposta con tutte le informazioni necessarie.
Gli aggiornamenti di un algoritmo base possono riguardare:
L'aggiornamento del 20 dicembre 2017, così come i precedenti, hanno lo stesso scopo: migliorare l'esperienza dell’utente intesa come attinenza della risposta alla Query di ricerca.
Google premia il livello alto di qualità di ricerca e lancia un messaggio chiaro: le costruzioni di parole chiave forzate, con il tempo, penalizzeranno i siti per cui sono lavorate.
Ti faccio un altro esempio: pensa ai testi pieni di composizioni di parole forzate che in termini sintattici non significano nulla; la pagina risulterà:
Con questo aggiornamento il tuo target, dunque, è ancora di più al centro nell’esperienza di ricerca e il modo in cui il motore di ricerca tenterà di perfezionare le risposte alle mille domande che quotidianamente gli facciamo viene maggiormente valorizzato.
Migliorare la risposta della ricerca fatta dal tuo pubblico significa più contatti, più lead e, quindi, potenziali vendite.
Le strategie da studiare devono essere specifiche ed approfondite in riferimento al tuo ambito di business. Se, ad esempio, la tua azienda offre servizi su un territorio specifico, più che utilizzare terminologie forzate che accoppiano servizio e luogo, potrai utilizzare il servizio Google Local Business nato per favorire le ricerche geolocalizzate. Il Local, insieme al Social e al Mobile, è un fattore determinante per definire la tua strategia on line.
Google favorirà sempre gli utenti, quindi premierà ciò che li aiuta a trovare in modo più semplice ciò che cercano e penalizzerà, invece, i trucchetti tecnici messi in atto per scalare posizioni.
Dunque, nella creazione della tua strategia, costruisci strutture che aiutino l’utente nella sua ricerca e che creino valore, non cercare “scorciatoie” che nel lungo termine finiranno per penalizzarti.
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